Santa giustizia
Testo di Luca Paoletti
Avvocato, avvocato,
io ve lo giuro non sono stato,
quella sera io non c’ero
e ve lo giuro sul mondo intero.
Se chiedete ad Albertone
confermerà la mia versione,
vi dirà che in quelle ore
ero con lui a parlare d’amore.
Avvocato, avvocato,
mi deve credere non sono stato,
lo dica al giudice e alla tivù,
sono innocente come Gesù.
Si lo so, me l’hanno detto,
che l’han trovato morto nel letto,
ma non sono stato io,
ve lo potrei giurare su Dio.
Non son tipo da ammazzare
con quella tecnica elementare,
l’ho saputo dal giornale
che l’han spellato e cosparso di sale.
Io l’avrei tagliato in due,
sciolto nell’acido o nel sangue di bue,
è palese l’incongruenza,
è inconfutabile la mia innocenza.
Avvocato, avvocato,
ingiustamente mi hanno accusato,
possa colpirmi l’ira di Dio
se veramente son stato io.
Si, lo ammetto, amavo sua moglie,
ma so badare alle mie voglie,
da sempre soffoco le tentazioni
con estenuanti masturbazioni.
Avvocato, avvocato,
in gattabuia mi hanno sbattuto,
nell’imbarazzo dell’incertezza
mi han messo il marchio di colpevolezza.
Questa fogna di democrazia
la libertà mi ha portato via,
quella che tanti chiaman giustizia
è solo un cumulo d’immondizia.