Fiume Strone

Fiume Strone

Testo di Luca Paoletti

 

D’alberi filari ai bordi di strade fangose

disegnavano forme alte, sinuose.

E la fantasia precoce di un adolescente schivo

figurava ad ogni inizio un arrivo,

lasciando alla deriva il rancore e certe offese.

 

E andavo col mio cane lungo il fiume,

un fiume che tutti chiamavano Strone;

e saliva tra la nebbia un barlume

tra chi pescava a fondo e chi a galla o a distrazione,

tra chi portava n serbo la rabbia o la ragione.

 

Ignoravo allora il senso di volgari diatribe

e di quelle che alcuni dicevano vite,

e sognavo la terra dei lontani Caribe,

tamponando nel sogno le ferite.

Poi la foschia sfumava ogni cosa d’un tono antracite.

 

Sentivo sopra al ponte la metafora sublime

della vita e del correre lento del fiume,

che poi scarica la rabbia con il giro delle chiuse

generando nuove spinte improvvise

per poi svanire dentro al bianco acceso delle sue schiume.