Quel che resta

Quel che resta
Testo di Luca Paoletti

Non mi resta che rifugiarmi nei poeti
o nelle pagine vuote che nessuno ha mai scritto.
Non mi resta che andare col mio inutile bagaglio,
con in tasca due plettri ed in testa ogni sbaglio,
con l’animo oppresso e sconfitto,
e gli occhi sfuggenti e discreti,
e un peso che adesso mi opprime
da chiudere in quattro rime.

Quante pene ho patteggiato con la sorte,
fino a perderne il conto sui miei diari.
Ma non ho mai colpito con l’intento di ammazzare,
non ho mai dormito bene nel dover ricordare.
E ho chiesto perdono coi fiori,
trovandomi chiuse le porte,
e ho preso a ingannare le sere
specchiandomi in un bicchiere.

Ho guardato le acrobazie del pregiudizio
volteggiare nel cielo del pomeriggio,
come un veleno che sorvola e deride,
come un male vigliacco che uccide.
Richiedono un certo coraggio
le azioni sospinte dal vizio,
non voglio vedermi invecchiare
pensando “potevo fare”.

Ho affrontato la bufera sorridendo
perche’ volevo calpestare un’altra strada.
E ho trovato sentieri polverosi e desolati,
ma i giorni li ho suonati e li ho cantati.
Convinto, comunque vada,
che sempre si gioca perdendo.
E resta nient’altro da dire,
comunque si deve partire.